lunedì 16 gennaio 2017

Hai ragione...

"Hai ragione, Ivors, a non volgerti verso l'avvenire o il passato, ma a considerare con sguardo fermo il presente, perchè il presente solo esiste, essendo la superficie dell'eternità permanente."
Paul Claudel, La città

domenica 15 gennaio 2017

Chi è colui di cui parli?

IVORS: "Chi è colui di cui parli: Dio? Io non lo sento; non lo vedo fissando su di lui gli occhi. Egli sfugge all'investigazione del mio spirito. Se non posso conoscerlo, cosa ho a che fare con lui? Dimmi come conoscerò ciò che non posso comprendere.

COEUVRE: L'ignoro, figlio mio, e questo è appunto il mio dispiacere, perciò, accanto all'ametista, brilla al mio dito come una stella questa pietra azzurra che mi diede Besme il giorno della sua morte. Non abbiamo il diritto di non vedere Dio? E io non posso escluderlo. Egli non proferisce parola e come mai io lo sento? io non posso raggiungerlo, ed egli è con me. Non è in nessun luogo e non potrei sfuggirlo, prendendo la mia strada a destra o a sinistra. Nel fatto che non lo conosco lo riconosco.

Paul Claudel, La città

venerdì 13 gennaio 2017

cos’è questa diffidenza del passato?

“Ivors, cos’è questa diffidenza del passato? A me il presente sembra così enorme che niente cessa di farne parte. Ciò che noi chiamiamo storia non è una successione di immagini vane, ma lo sviluppo, man mano che le cose uscendo dal tempo smettono di appartenergli, di un ordine e di una composizione.”
Paul Claudel, La città

mercoledì 11 gennaio 2017

Questo popolo si annoia...

"Questo popolo si annoia.
Né il cibo lo rallegra, né l'acquavite e le gozzoviglie lo consolano.
e ti darò la spiegazione.
Un tempo l'operaio aveva la sua opera tutta intera tra le sue mani; e come il cuore si rallegra alla vista del colore, trovando bella la sua opera, egli si compiaceva del suo lavoro; e, conoscendo il compratore, lo aveva in considerazione particolare. Ma oggi ogni riconoscimento del lavoro, e ogni onore, e ogni genialità tutto gli è stato tolto. E l'uomo non ha più come scopo quello di soddisfare un altro uomo, ma di provvedere a bisogni generali, e la sua opera non ha altro merito che la sua utilità, e le macchine lo fanno per lui. Per questo fatto già due libertà gli sono tolte, quella della scelta per quanto riguarda i mezzi, e dell'ordine per quanto riguarda il lavoro, e inoltre gli dico che un doppio consenso gli è rifiutato, quello dell'intelligenza che, scorgendo il fine, decide di raggiungerlo, e quello della volontà che, applicandosi all'opera, dimentica la fatica.
E così, qualunque sia il salario, l'operaio fa un opera servile, e, essendo schiavo, desidera la libertà."
Paul Claudel, La città

lunedì 9 gennaio 2017

Non ho il coraggio di lavorare...

"Non ho il coraggio di lavorare e posso appena strappare la mia vanga dalla terra. Nessun uccello canta sopra di me, nessuna campana suona da lontano la messa.
E tuttavia, appena ho abbassato la testa, sono costretto a guardare in alto."
Paul Claudel, La città

domenica 8 gennaio 2017

In verità, so che per le strade....

"In verità, so che per le strade di questa città sono oggetto di meraviglia e di derisione.
Perchè qual'è il mio posto tra gli uomini? Di quale tutto sono la parte? E al di fuori di me stesso
a che cosa serve ciò che io veramente sono?"
Paul Claudel, La città