"Ma un dito governativo vi si appuntava contro, in molte città, da un cartellone stampato a quattro colori: C'E' LAVORO PER TE SU MARTE! e gli uomini avevano cominciato a mettersi in fila, qualche decina in principio, quaranta o cinquanta al massimo, perchè gli uomini nella stragrande maggioranza sentivano quell'immenso malessere nel petto ancor prima che il razzo si lanciasse in una serie di scoppi nello spazio. E quel male si chiamava "la solitudine", perchè quando vedevi la tua città natia rimpicciolirsi come il tuo pugno, e poi raggrinzirsi fino ad non essere più grossa di un limone e finalmente, ridotta a una capocchia di spillo, svanire nella scia di fuoco del razzo, tu ti sentivi come se non fossi mai nato, e non ci fosse nessuna cittadina natia nell'infinito, ti sentivi nel nulla, con tutto quello spazio intorno a te e niente di familiare, soltanto un pungo di altri uomini sconosciuti."
Ray Bradbury, Cronache marziane