Gli avrebbero sostituito il cuore con un altro meno sensibile, teso solo agli scopi immediati e pratici senza remora di scrupoli; l’intelletto, affamato di ideali, si sarebbe concentrato in un’unica assorbente finalità: il guadagno.
L’onestà si sarebbe limitata al suo nucleo centrale: non rubare, non ammazzare, per il resto sarebbe valsa la legge dell’opportunità, ed il comando dell’utilità. Sentiva, il poveretto, di aver iniziato una lotta tenace, ma forse vana, per non adeguarsi a quell’ambiente che operava per virtù propria, come un veleno diffuso nell’aria. Eppure non mancavano buoni e comprensivi operai, ma la loro bontà era un possesso che difendevano e consumavano egoisticamente in solitudine: non irradiava, non scaldava.
Ferdinando Fantoli, Libertà condizionata