"Ho lavorato abbastanza? Ho mangiato abbastanza? Ho amato abbastanza?". Tutte queste, naturalmente, sono le fondamenta della più grande maledizione dell'uomo, e forse della sua più grande gloria. "Che cosa ha significato la mia vita finora, e che cosa può significare nel tempo che mi resta?" E ora si arriva alla perfida freccia avvelenata: "Che cosa ho fatto di buono da scrivere nel Gran Libro? Che cosa valgo?". E questa non è né vanità né ambizione. Gli uomini sembrano nati con un debito che non riescono mai a pagare, per quanto ci diano sotto. Il debito cresce sempre davanti al loro occhi. L'uomo deve qualcosa all'uomo. Se egli ignora il suo debito, questo lo avvelena, e se lui cerca di far pagamenti il debito non fa che crescere, e la qualità del dono che l'uomo fa è la sua più vera misura."
John Steinbeck, Quel fantastico Giovedì
Nessun commento:
Posta un commento