W. Shakespeare sonetti
"L'uomo ha sempre bisogno di parole come del pane, forse, infatti, perde la testa quando esse gli mancano" De Petro, Giovanni
lunedì 12 dicembre 2016
Muoviti a pietà del mondo...
Muoviti a pietà del mondo, altrimenti sarai così ingordo da divorare, con la tua morte e con la mancanza d'un altro te stesso, ciò che al mondo sarebbe dovuto.
Etichette:
Shakespeare
Ubicazione:
Inghilterra, Regno Unito
giovedì 10 novembre 2016
Per ascoltare...

A. Gratry, Le sorgenti (I, Piano di studi)
mercoledì 19 ottobre 2016
Estamos frente a un verdadero conflicto frontal
“Estamos frente a un verdadero conflicto frontal entre las grandes corporaciones transnacionales y los Estados. Estos aparecen interferidos en sus decisiones fundamentales políticas, económicas y militares- por organizaciones globales que no dependen de ningún estado y que en la suma de sus actividades no responden ni están fiscalizadas por ningún Parlamento, por ninguna institución representativa del interés colectivo"
Salvador Allende, discurso Naciones Unidas 1972
Salvador Allende, discurso Naciones Unidas 1972
giovedì 13 ottobre 2016
fede è sustanza....
"fede è sustanza di cose sperate
e argomento de le non parventi"
e argomento de le non parventi"
Dante Alighieri, Commedia, Paradiso XXIV 63-64
mercoledì 12 ottobre 2016
Taci, anima stanca di godere
Taci, anima stanca di godere
e di soffrire (all’uno e all’altro vai
rassegnata).
Nessuna voce tua odo se ascolto:
non di rimpianto per la miserabile
giovinezza, non d’ira o di speranza,
e neppure di tedio.
Giaci come
il corpo, ammutolita, tutta piena
d’una rassegnazione disperata.
Non ci stupiremmo,
non è vero, mia anima, se il cuore
si fermasse, sospeso se ci fosse
il fiato…
Invece camminiamo,
camminiamo io e te come sonnambuli.
E gli alberi son alberi, le case
sono case, le donne
che passano son donne, e tutto è quello
che è, soltanto quel che è.
La vicenda di gioia e di dolore
non ci tocca. Perduto ha la voce
la sirena del mondo, e il mondo è un grande
deserto.
Nel deserto
io guardo con asciutti occhi me stesso.
e di soffrire (all’uno e all’altro vai
rassegnata).
Nessuna voce tua odo se ascolto:
non di rimpianto per la miserabile
giovinezza, non d’ira o di speranza,
e neppure di tedio.
Giaci come
il corpo, ammutolita, tutta piena
d’una rassegnazione disperata.
Non ci stupiremmo,
non è vero, mia anima, se il cuore
si fermasse, sospeso se ci fosse
il fiato…
Invece camminiamo,
camminiamo io e te come sonnambuli.
E gli alberi son alberi, le case
sono case, le donne
che passano son donne, e tutto è quello
che è, soltanto quel che è.
La vicenda di gioia e di dolore
non ci tocca. Perduto ha la voce
la sirena del mondo, e il mondo è un grande
deserto.
Nel deserto
io guardo con asciutti occhi me stesso.
Camillo Sbarbaro, Taci anima stanca di godere
martedì 11 ottobre 2016
Del resto se a quel che ho detto....
Del resto se a quel che ho detto, nel vedere e contemplare una giovane di sedici o diciotto anni, si aggiunga il pensiero dei patimenti che l’aspettano, delle sventure che vanno ad oscurare e a spegner ben tosto quella pura gioia, della vanità di quelle care speranze, della indicibile fugacità di quel fiore, di quello stato, di quelle bellezze; si aggiunga il ritorno sopra noi medesimi; e quindi un sentimento di compassione per quell’angelo di felicità, per noi medesimi, per la sorte umana, per la vita, (tutte cose che non possono mancar di venire alla mente), ne segue un affetto il piú vago e il piú sublime che possa immaginarsi
Giacomo Leopardi, Zibaldone di pensieri
lunedì 25 luglio 2016
Tonalestate 2016
Ora che invade le oscurate menti
Più aspra pietà del sangue e della terra,
Ora che ci misura ad ogni palpito
Il silenzio di tante ingiuste morti,
Ora si svegli l'angelo del povero,
Gentilezza superstite dell'anima...
Col gesto inestinguibile dei secoli
Discenda a capo del suo vecchio popolo,
In mezzo alle ombre...
Giuseppe Ungaretti, l'angelo del povero; Il Dolore, I ricordi 1942-1946
Più aspra pietà del sangue e della terra,
Ora che ci misura ad ogni palpito
Il silenzio di tante ingiuste morti,
Ora si svegli l'angelo del povero,
Gentilezza superstite dell'anima...
Col gesto inestinguibile dei secoli
Discenda a capo del suo vecchio popolo,
In mezzo alle ombre...
Giuseppe Ungaretti, l'angelo del povero; Il Dolore, I ricordi 1942-1946
Etichette:
Tonalestate,
Ungaretti
Ubicazione:
Ponte di legno BS, Italia
mercoledì 20 luglio 2016
Presentazione Tonalestate 2016
Etichette:
One Way,
Tonalestate
Ubicazione:
Italia
martedì 12 luglio 2016
Occorre un coraggio a tutta prova
mercoledì 6 luglio 2016
Io non ho nulla
G.K. Chesterton, L'osteria volante
Etichette:
Chesterton
Ubicazione:
Inghilterra, Regno Unito
giovedì 19 maggio 2016
La faccenda non è molto chiara...
«La faccenda non è molto chiara ma mi sembra che tu voglia condurmi più in là, ogni volta più in là, sempre più nel centro, fino alle frontiere del tuo incognito regno. Lo capisco e sarebbe anche bello. (…) Sarebbe bello, lo so, lo vorrei proprio. Ma la mia anima è deprecabilmente timida, invano la redarguisco, le sue ali tremano, i suoi dentini diafani battono appena la si conduce verso la soglia delle grandi avventure.»
Dino Buzzati, Ombra del sud (Sessanta racconti)
lunedì 16 maggio 2016
Agli amici educatori
"Provo tanta gioia nel mio insegnamento: gli studenti mi seguono: ad essi io mi sforzo di mostrare le bellezze geometriche del diritto romano. Credilo, c'è tanta luce in questo panorama di istituzioni che offrono allo sguardo linee architettoniche così belle!
Il Diritto Romano va insegnato così: mostrando queste prospettive ricche di simmetria; solo così il nostro insegnamento ha una funzione educativa di grande importanza.
Come sarebbe bello se potessimo dare agli studi giuridici questo afflato di bellezza che solleva dalla tecnica pura alla visione di un panorama unitario!
Dobbiamo fare circolare nei nostri studi queste luci di sapere che resero così attraenti gli studi dei nostri antichi. La tecnica deve affinare, non isterilire: deve essere feconda, non sterile.
Non è vero? Noi soprattutto non dobbiamo dimettere quel fervore di bene nella ricerca che diede tanta nobiltà alle nostre prime iniziative. Totò, la cattedra è uno strumento sacro e noi dobbiamo servircene per la verità."
Giorgio La Pira, Lettera a Salvatore Pugliatti, 11 dicembre 1933
venerdì 13 maggio 2016
Io ho desiderio di cose....
"Io ho desiderio di cose non mai passate eppure trascorse nella mia vita. Ho desiderio di cose non mai possedute eppure sentite nella mia vita. Ho desiderio d'ombra, di dolce transizione, di cibo appena sufficiente per un'ora, per un minuto, per un attimo..."
Giorgio La Pira, Lettera a Salvatore Quasimodo, ottobre 1922
mercoledì 2 marzo 2016
Vorrei condurre a un esame di coscienza...
Vorrei condurre a un esame di coscienza e a pentirsi coloro che, con tutta la ferocia del loro odio, della loro fifa, della loro pochezza di spirito, della loro mancanza di vitalità, stanno adoperandosi con nefasto accanimento nel distruggere o nel combattere ciò che vi è di più bello in questo paese - la Francia - e in questa epoca; lo spirito d'invenzione, il coraggio e il genio creatore - particolarmente impegnato nel campo del costruire - realtà in cui coesistono ragione e poesia, in cui sono alleati sapienza e coraggio.
Le Corbusier, la grandezza delle cose
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