Forse é vero, e un altro modo di esporre la medesima verità é dire che gli uomini moderni hanno completamente perso la gioia di vivere. Devono accontentarsi di miseri sostituti alla gioia di vivere. E anche con questi, pare che riescano a gioire sempre meno. Finché non saremo in grado di far sé che l'uomo comune provi interesse per la vita quotidiana, rimarremo sotto il despotismo volgare di quelli che non sono capaci d'interessarli, ma se non altro li intrattengono. Se non saremo in grado di rendere interessanti per gli uomini l'alba, il pane e i segreti creativi del lavoro, piomberà su tutta la nostra civiltà un affaticamento che é l'unica malattia da cui le civiltà non guariscono. Così morì la grande civiltà pagana: tra cibo e circhi e dimenticanza dei lari domestici.
G.K. Chesterton, 31 gennaio 1934
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