<<anche questa>> fece Nuto, <<è una cosa da aggiustare. Perchè ci deve essere chi non ha nome né casa? Non siamo tutti uomini?>>
<<Lascia le cose come sono. Io ce l'ho fatta, anche senza nome.>>
<< Tu ce l'hai fatta>> disse Nuto, <<e più nessuno osa parlarne; ma quelli che non ce l'hanno fatta? Non sai quanti meschini ci sono ancora su queste colline. Quando giravo con la musica, dappertutto davanti alle cucine si trovava l'idiota, il deficiente, il venturino. Figli di alcoolizzati e di servi ignoranti, che li riducono a vivere di torsi di cavolo e di croste. C'era anche chi li scherzava. Tu ce l'hai fatta>> disse Nuto, << perchè bene o male hai trovato una casa; mangiavi poco dal padrino ma mangiavi. Non bisogna dire, gli altri ce la facciano, bisogna aiutarli.>>"
Cesare Pavese, La luna e i falò
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