Essi non sono i fatali e predestinati rappresentanti del Male: Non sono nati per essere fascisti. Nessuno - quando sono diventati adolescenti e sono stati in grado di scegliere, secondo quali ragioni e necessità - ha posto loro razzisticamente il marchio di fascisti. E' un'atroce forma di disperazione e nevrosi che spinge un giovane a una simile scelta; e forse sarebbe bastata una sola piccola diversa esperienza nella sua vita, un solo semplice incontro, perchè il suo destino fosse diverso."
Pier Paolo Pasolini,
8 luglio 1974, Limitatezza della storia e immensità del mondo contadino
(Paese Sera "lettera aperta a Italo Calvino),
da Scritti corsari
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