Non s'accorgono che molti uomini neppure se le pongono, forse, quelle domande; ma le vivono; perchè esse si stringono alle radici medesime del loro essere minacciato, là dove l'uomo ha fame, là dove l'uomo ha freddo, là dove l'uomo è senza amicizia, senz'amore, senza fuoco, senza vestiti, senza ricovero. E quell'uomo si domanda: «Perchè?» e gli si risponde allora, se pur ci si degna di rispondergli: «Colpa tua», e basta. Lui, allora, disteso sopra la sua branda, in una stanza chiusa a chiave, con le inferiate alle finestre, ravvolto in una vecchia coperta militare, ma con la pancia al caldo (ed è proprio questo che gli impedisce di dormire, perchè non ne ha l'abitudine), rumina.
Charles Ferdinand Ramuz, Statura Umana
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