"Quando nasce un bambino, le famiglie
lo vorrebbero intelligente.
Io che per intelligenza
mi sono rovinato l'esistenza
posso solo sperare che mio figlio
riesca a dimostrarsi
ignorante e un po' pigro di cervello.
Perchè allora, al Consiglio dei ministri,
se ne vivrà tranquillo."
Bertolt Brecht, Alla nascita di un figlio
"L'uomo ha sempre bisogno di parole come del pane, forse, infatti, perde la testa quando esse gli mancano" De Petro, Giovanni
giovedì 30 aprile 2015
Alla nascita di un figlio...
mercoledì 29 aprile 2015
Tra la paura molto generica di una guerra...
"Tra la paura molto generica di una guerra che il mondo intero va preparando e la paura tutta particolare delle ideologie omicide, è assolutamente vero che viviamo nel terrore. Viviamo nel terrore perchè la persuasione non è più possibile, perchè l'uomo è stato interamente consegnato alla storia e non può più volgersi verso quella parte di sé, non meno vera della parte consegnata alla storia, che ritrova al cospetto della bellezza del mondo e dei volti. Perchè viviamo nel mondo dell'astrazione, quello dei carnefici e delle macchine, delle idee assolute e del messianismo privo di sfumature. Ci sentiamo soffocare in mezzo alla gente che crede di avere assolutamente ragione, si tratti delle sue macchine o delle sue idee. E per chi non può vivere che nel dialogo e nell'amicizia delle persone, questo silenzio è la fine del mondo."
Albert Camus, 19 novembre 1946,
Né vittime né carnefici-il secolo della paura (in "Questa lotta vi riguarda")
martedì 28 aprile 2015
Il lungo dialogo tra gli uomini si è bloccato...
"Il lungo dialogo tra gli uomini si è bloccato. E, beninteso, un uomo che è impossibile convincere è un uomo che mette paura. Il che fa sì che accanto a persone che non parlano perchè lo giudicano inutile si è estesa e si estende un'immensa congiura del silenzio, accettata da chi trema di paura e trova dei buoni motivi per nascondere a se stesso il tremore, e ordita da chi ha interesse a farlo. "Non dovete parlare dell'epurazione degli artisti in Russia, perchè farebbe il gioco della reazione." "Dovete tacere sul sostegno a Franco da parte degli anglosassoni, perchè farebbe il gioco del comunismo."
Dicevo, per l'appunto, che la paura è una tecnica."
Albert Camus, 19 novembre 1946,
Né vittime né carnefici-il secolo della paura (in "Questa lotta vi riguarda")
lunedì 27 aprile 2015
Dovevo ben insegnare come il cittadino reagisce all'ingiustizia...
"Dovevo ben insegnare come il cittadino reagisce all'ingiustizia. Come ha libertà di parola e di stampa. Come il cristiano reagisce anche al sacerdote e perfino al vescovo che erra. Come ognuno deve sentirsi responsabile di tutto.
Su una parete della nostra scuola c'è scritto grande "I care". È il motto intraducibile dei giovani americani migliori. "Me ne importa, mi sta a cuore." È il contrario esatto del motto fascista "Me ne frego".
Lorenzo Milani, A che serve avere le mani pulite se si tengono in tasca
domenica 26 aprile 2015
La folla è ignorata dagli uomini di governo...
"La folla è ignorata dagli uomini di governo, dai burocratici provinciali e cittadini. La folla, in quanto è composta di singoli, non in quanto è popolo, idolo delle democrazie. Amano l'idolo, fanno soffrire il singolo individuo. Sono crudeli perchè la loro fantasia non immagina il dolore che la crudeltà finisce col suscitare. Non sanno rappresentarsi il dolore degli altri, perciò sono inutilmente crudeli."
Antonio Gramsci, Odio gli indifferenti
sabato 25 aprile 2015
Il motore della Resistenza è l'indignazione...
"Hanno il coraggio di raccontarci che lo Stato non è più in grado di sostenere i costi di queste misure per i cittadini. Ma come è possibile che oggi manchi il denaro necessario a salvaguardare e garantire nel tempo tali conquiste, quando dalla Liberazione, periodo che ha visto l'Europa in ginocchio, la produzione di ricchezza è considerevolmente aumentata? Forse perchè il potere dei soldi, tanto combattuto dalla Resistenza, non è mai stato così grande, arrogante, egoista con i suoi stessi servitori, fin nelle più alte sfere dello stato. Le banche, ormai privatizzate, dimostrano di preoccuparsi anzitutto dei loro dividendi e degli stipendi vertiginosi dei loro dirigenti, non c'erto dell'interesse generale. Il divario tra i più poveri e i più ricchi non è mai stato così significativo; e mai la corsa al denaro, la competizione, erano state a tal punto incoraggiate."
Stéphane Hessel, Indignatevi!
martedì 21 aprile 2015
La memoria della sua compagnia umana...
"E', quindi, come l'aspetto più segreto e più vibrante (però più cordiale) del vostro progetto: la memoria della sua compagnia umana nelle vostre case, quando vi desterete il mattino, quando affronterete il dovere di ogni giorno , quando, nella stanchezza e nella letizia della vostra amicizia profonda, voi vi ritroverete nelle vostre case la sera.
Questa compagnia grande, che stabilisce la nobiltà, che spalanca i limiti della meschinità in cui tutto finisce senza di essa, questa memoria: fate proposito che non si eclissi mai, che non sia mai censurata; infatti, questa società (che si dice civile) l'unica cosa che fa è quella di censurare ciò che ne rimane, cioè censurare la verità."
Antonio De Petro, Fuor della vita è il termine
lunedì 20 aprile 2015
Odio questa sensazione di credere di fare ciò che è giusto...
"Odio questa sensazione di credere di fare ciò che è giusto, quando non sono affatto sicuro di farlo. Chi siamo noi, del resto? la maggioranza? è questa la risposta? la maggioranza è sempre sacra, non è vero? Sempre, sempre; non sbaglia mai, nemmeno per una minuscola frazione d'un minuscolo insignificante momento? mai una volta nemmeno in dieci milioni di anni? Ma in fin dei conti, pensava il capitano, che cos'è questa maggioranza e da chi è composta? e che cosa pensa, come fa a fare quello che fa, non cambierà mai? e io, soprattutto, come ho fatto a trovarmici in mezzo, a questa marcia maggioranza?"
Ray Bradbury, Cronache marziane
venerdì 17 aprile 2015
Noi non andremo verso il popolo...
“Noi non andremo verso il popolo. Perché siamo già popolo. Andremo se mai verso l’uomo. Perché questo è l’ostacolo, la crosta da rompere : la solitudine dell’uomo, di noi e degli altri. Il nuovo stile sta tutto qui. E, con questo, la nostra felicità. Sapevamo e sappiamo che dappertutto, dentro gli occhi più ignari e più torvi, cova una carità, un’innocenza che sta in noi condividere."
Cesare Pavese. Ritorno all'uomo in Unità 20/05/45
giovedì 16 aprile 2015
Vedi cara...
"Vedi cara, certe crisi son soltanto
segno di qualcosa dentro che sta urlando per uscire.
Vedi cara certi giorni sono un anno,
certe frasi sono un niente che non serve più sentire.
Vedi cara le stagioni ed i sorrisi
son denari che van spesi con dovuta proprietà.
Vedi cara è difficile a spiegare,
è difficile capire se non hai capito già...
Non capisci quando cerco in una sera
un mistero d' atmosfera che è difficile afferrare,
quando rido senza muovere il mio viso,
quando piango senza un grido, quando invece vorrei urlare,
quando sogno dietro a frasi di canzoni,
dietro a libri e ad aquiloni, dietro a ciò che non sarà...
Tu sei molto, anche se non sei abbastanza,
e non vedi la distanza che è fra i miei pensieri e i tuoi,
tu sei tutto, ma quel tutto è ancora poco,
tu sei paga del tuo gioco ed hai già quello che vuoi.
Io cerco ancora e così non spaventarti
quando senti allontanarmi: fugge il sogno, io resto qua!"
segno di qualcosa dentro che sta urlando per uscire.
Vedi cara certi giorni sono un anno,
certe frasi sono un niente che non serve più sentire.
Vedi cara le stagioni ed i sorrisi
son denari che van spesi con dovuta proprietà.
Vedi cara è difficile a spiegare,
è difficile capire se non hai capito già...
Non capisci quando cerco in una sera
un mistero d' atmosfera che è difficile afferrare,
quando rido senza muovere il mio viso,
quando piango senza un grido, quando invece vorrei urlare,
quando sogno dietro a frasi di canzoni,
dietro a libri e ad aquiloni, dietro a ciò che non sarà...
Tu sei molto, anche se non sei abbastanza,
e non vedi la distanza che è fra i miei pensieri e i tuoi,
tu sei tutto, ma quel tutto è ancora poco,
tu sei paga del tuo gioco ed hai già quello che vuoi.
Io cerco ancora e così non spaventarti
quando senti allontanarmi: fugge il sogno, io resto qua!"
Francesco Guccini, Vedi cara
mercoledì 8 aprile 2015
Quando non avremo più parole da dirci... Saluto ai lettori
"E sarà l’ottavo giorno,
quando non avremo più parole da dirci.
Quando si sfoglieranno
i libri dell’infamia.
Tu chiederai, guardandomi, un fardello
che io non avrò: l’amore.
Io lo so. In faccia a me
abbraccerai – Tu, che io volli – pezzenti,
ubriachi e sgualdrine."
quando non avremo più parole da dirci.
Quando si sfoglieranno
i libri dell’infamia.
Tu chiederai, guardandomi, un fardello
che io non avrò: l’amore.
Io lo so. In faccia a me
abbraccerai – Tu, che io volli – pezzenti,
ubriachi e sgualdrine."
Giovanni Riva, Tu che io volli
E con questo amici vi saluto!
domenica 5 aprile 2015
Nel giorno di Pasqua
"Aprimi perciò da capo a piedi e vedi quello che, in me, ha bisogno di te.
Poichè tu mi hai portato la fame: non fame di pane, ma fame della tua parola"
Poichè tu mi hai portato la fame: non fame di pane, ma fame della tua parola"
Antonio De Petro, L'Imbroglio
sabato 4 aprile 2015
E questi imprecano, e quelli piangono...
“E questi imprecano, e quelli piangono
E altri non fanno lamento:
Ma le leggi eterne di Dio sono pietose
E spezzano il cuore di pietra.
E ogni cuore umano che si spezza,
In cella o cortile di carcere,
È pari all’anfora infranta che dette
Il suo tesoro al Signore,
E riempì la sozza casa del lebbroso
Con profumo di nardo del più raro.
Oh, felici coloro il cui cuore può spezzarsi
E conquistare la pace del perdono!
Come altrimenti può l’uomo seguire il giusto cammino
E liberare l’anima dal male?
Come, se non attraverso un cuore spezzato,
Può mai Cristo Signore avere accesso?”
E altri non fanno lamento:
Ma le leggi eterne di Dio sono pietose
E spezzano il cuore di pietra.
E ogni cuore umano che si spezza,
In cella o cortile di carcere,
È pari all’anfora infranta che dette
Il suo tesoro al Signore,
E riempì la sozza casa del lebbroso
Con profumo di nardo del più raro.
Oh, felici coloro il cui cuore può spezzarsi
E conquistare la pace del perdono!
Come altrimenti può l’uomo seguire il giusto cammino
E liberare l’anima dal male?
Come, se non attraverso un cuore spezzato,
Può mai Cristo Signore avere accesso?”
Oscar Wilde, La ballata del carcere di Reading
venerdì 3 aprile 2015
Comunque, tutto è a posto; egli ha soltanto toccato...
“Comunque, tutto è a posto; egli ha soltanto toccato
La mèta designata d’ogni Vita:
E lacrime straniere colmeranno per lui
L’urna della pietà da tempo infranta,
Poi che saranno i reietti a piangere per lui,
E piangono i reietti senza tregua.”
La mèta designata d’ogni Vita:
E lacrime straniere colmeranno per lui
L’urna della pietà da tempo infranta,
Poi che saranno i reietti a piangere per lui,
E piangono i reietti senza tregua.”
Oscar Wilde, La ballata del carcere di Reading
giovedì 2 aprile 2015
E mai rosa rossa come vino o bianca...
“E mai rosa rossa come vino o bianca
Cadrà petalo a petalo
Su quel tratto di fango e di sabbia
Presso l’immondo muro del carcere,
Per dire a chi cammina stracco in tondo
Che il Figlio del Signore è morto per ognuno.”
Oscar Wilde, La ballata del carcere di Reading
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