"Tra la paura molto generica di una guerra che il mondo intero va preparando e la paura tutta particolare delle ideologie omicide, è assolutamente vero che viviamo nel terrore. Viviamo nel terrore perchè la persuasione non è più possibile, perchè l'uomo è stato interamente consegnato alla storia e non può più volgersi verso quella parte di sé, non meno vera della parte consegnata alla storia, che ritrova al cospetto della bellezza del mondo e dei volti. Perchè viviamo nel mondo dell'astrazione, quello dei carnefici e delle macchine, delle idee assolute e del messianismo privo di sfumature. Ci sentiamo soffocare in mezzo alla gente che crede di avere assolutamente ragione, si tratti delle sue macchine o delle sue idee. E per chi non può vivere che nel dialogo e nell'amicizia delle persone, questo silenzio è la fine del mondo."
Albert Camus, 19 novembre 1946,
Né vittime né carnefici-il secolo della paura (in "Questa lotta vi riguarda")
Nessun commento:
Posta un commento