Io torno a non comprendere, –
interruppe Alëša, – egli fa dell’ironia, scherza?
– Niente affatto. Egli fa un
merito a sé ed ai suoi precisamente di avere infine soppresso la libertà e di
averlo fatto per rendere felici gli uomini. “Ora infatti per la prima volta
(egli parla, naturalmente, dell’inquisizione) è diventato possibile pensare
alla felicità umana. L’uomo fu creato ribelle; possono forse dei ribelli essere
felici? Tu eri stato avvertito, – Gli dice, – avvertimenti e consigli non Ti
erano mancati, ma Tu non ascoltasti gli avvertimenti. Tu ricusasti l’unica via
per la quale si potevano render felici gli uomini, ma per fortuna, andandotene,
rimettesti la cosa nelle nostre mani. Tu ci hai promesso, Tu ci hai con la Tua
parola confermato, Tu ci hai dato il diritto di legare e di slegare, e certo
non puoi ora nemmeno pensare a ritoglierci questo diritto. Perché dunque sei
venuto a disturbarci?”.
F.M. Dostoevskij, I
fratelli Karamazov
Nessun commento:
Posta un commento