Certo li obbligheremo a lavorare,
ma nelle ore libere dal lavoro organizzeremo la loro vita come un giuoco
infantile con canti e cori e danze innocenti. Oh, noi consentiremo loro anche
il peccato, perché sono deboli e inetti, ed essi ci ameranno come bambini,
perché permetteremo loro di peccare. Diremo che ogni peccato, se commesso col
nostro consenso, sarà riscattato, che permettiamo loro di peccare perché li
amiamo e che, in quanto al castigo per tali peccati, lo prenderemo su di noi.
Cosí faremo, ed essi ci adoreranno come benefattori che si saranno gravati coi
loro peccati dinanzi a Dio. E per noi non avranno segreti. Permetteremo o
vieteremo loro di vivere con le proprie mogli ed amanti, di avere o di non
avere figli, – sempre giudicando in base alla loro ubbidienza, – ed essi
s’inchineranno con allegrezza e con gioia. Tutti, tutti i piú tormentosi
segreti della loro coscienza, li porteranno a noi, e noi risolveremo ogni caso,
ed essi avranno nella nostra decisione una fede gioiosa, perché li libererà dal
grave fastidio e dal terribile tormento odierno di dovere personalmente e
liberamente decidere.
F.M. Dostoevskij, I
fratelli Karamazov
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