"Non nego" diceva "che debbano esserci i preti per rammentare agli uomini che un giorno dovranno morire. Dico soltanto che, in certe epoche strane, è necessaria un'altra specie di preti, chiamati poeti, per ricordare agli uomini che ancora non sono morti. Ma gl'intellettuali fra cui vivevo, non erano vivi nemmeno quel tanto che ci vuole per aver paura della morte. Non avevan sangue abbastanza nemmeno per esser codardi. Finchè non si metteva loro sotto il naso la canna d'una pistola, non si rendevan conto d'esser nati. In certe epoche piene di senso dell'eterno, potrà esser stato vero che la vita consisteva nell'imparare a morire. Ma è altrettanto vero che, per quei poveri topi bianchi, la morte era la sola occasione che avevano per imparare a vivere".
G.K. Chesterton, Le avventure di un uomo vivo
Nessun commento:
Posta un commento