giovedì 30 maggio 2013

c'è una specie...


"C'è una specie di gaiezza in lui, come se scoppiasse di una buona notizia. Non avete mai avvertito una cosa del genere, un giorno di primavera?"
G.K. Chesterton, L'uomo che fu giovedì

mercoledì 29 maggio 2013

Basta un solo....

"Basta un solo gesto d'audacia a modificare l'idea stessa del possibile."
Graham Greene, Il nocciolo della questione

martedì 28 maggio 2013

quale isolamento?...



"quale isolamento?" gli chiesi. "quello che ora regna ovunque, e soprattutto nel nostro secolo, ma che ancora non si è concluso, ancora non è giunto al suo termine. Adesso infatti ognuno vuole separare la sua persona il più possibile, e provare in se stesso la massima pienezza di vita, e invece di questa pienezza di vita il risultato di tutti i suoi sforzi è un completo suicidio, poiché invece che la pienezza nell'affermazione del proprio essere si raggiunge il perfetto isolamento."
Fedor M. Dostoevskij, I Fratelli Karamazov

lunedì 27 maggio 2013

E 'n la sua volontade....

"E 'n la sua volontade è nostra pace: 
ell' è quel mare al qual tutto si move 
ciò ch'ella crïa o che natura face."
Dante Alighieri, Commedia, Paradiso III 85-87

sabato 25 maggio 2013

Avete conosciuto le lettere e le armi....


"Avete conosciuto le lettere e le armi. Avete combattuto per qualcosa in cui credevate e avete perso la causa, ma non la vita. Capitemi, parlo del senso della vita che accomuna gente come me e voi, l’incapacità di fermarsi, di accomodarsi in qualche buco, in attesa della fine;  l’idea che il mondo non è che una grande piazza su cui si affacciano i popoli e i singoli uomini, dai più scialbi,  ai più bizzarri, dai tagliagole ai principi, ciascuno con la sua insostituibile storia, che racconta già la storia di tutti. Voi dovete aver conosciuto la morte , la perdita. Forse c’è stata una famiglia, da qualche parte, lassù nelle terre del Nord. Sicuramente molti amici, persi per strada e mai dimenticati. E chissà quanti conti da saldare, destinati a rimanere aperti.
(...)
Non sono mai soltanto i guadagni a menarci per il mondo, non è mai soltanto la speranza, la guerra... o le donne. C'è qualcos'altro. Qualcosa che né io né voi potremo mai descrivere, ma che conosciamo bene. Anche adesso, anche nel momento in cui vi sembra di esservi allontanato troppo dalle cose, in voi cova la voglia di conoscere il finale. Di vedere ancora. Non c'è più niente da perdere, quando s'è perso già tutto."
Luther Blissett, Q

venerdì 24 maggio 2013

Or di riposo...


                  Or di riposo
paghi viviamo, e scorti
da mediocrità: sceso il sapiente
e salita è la turba a un sol confine,
che il mondo agguaglia. O scopritor famoso,
segui; risveglia i morti,
poi che dormono i vivi; arma le spente
lingue de' prischi eroi; tanto che in fine
questo secol di fango o vita agogni
e sorga ad atti illustri, o si vergogni.
Giacomo Leopardi, Ad Angelo Mai

giovedì 23 maggio 2013

Bisognerebbe saper....


"Bisognerebbe saper morire gridando (o bisbigliando) di fronte alla morte: Urrà! Si salpa!"
A. Sinjavkij, pensieri improvvisi

mercoledì 22 maggio 2013

E' tempo di movimenti vasti...


"E' tempo di sommovimenti vasti e decisivi: tempo nel quale crollano equilibri che sembravano assestati e si formano equilibri nuovi: tempo davvero di "crisi". Tempo, cioè, in cui tutto l'ordinamento del mondo viene assumendo forme nuove, strutture nuove: c'è un vasto rimescolamento nella scala dei valori: il mondo cerca un volto nuovo".
Giorgio La Pira, Scritti vicenziani

martedì 21 maggio 2013

La grande ondata della barbarie...


“la grande ondata della barbarie è alle nostre porte” scriveva Nietzche nel 1873. La si aspettava tradizionalmente nell’Europa di allora, dall’Oriente. È un’abitudine che non si è ancora persa. Ma l’Oriente non ha mai straripato che su un’Europa in decomposizione. La grande ondata della barbarie è nei nostri cuori, vuoti, nelle nostre teste, smarrite, nelle nostre opere, incoerenti, nelle nostre azioni, stupide a forza di non voler guardare oltre il proprio naso. Non lagniamoci domani dei Barbari se oggi ci rassegniamo alla rinunzia di ogni iniziativa. Dovunque vedo giovani europei che hanno un solo pensiero, una sola volontà. Attraversare un oceano qualsiasi e dimenticare quelle patrie d’Europa, dalle quali con l’animo si sono ormai distaccati. sono talora i migliori, i più arditi. vedo società decomporsi, ricomporsi di scandali come per una segreta malattia di carenza, e chi li denuncia gridando alla vergogna sono proprio coloro, che da più di cent’anni sono i padroni di quelle società, simili a quei genitori, che si sdegnano per i vizi dei loro figli, e di cui più di ogni d’altro hanno la responsabilità."
Emmanule Mounier, la paura del secolo XX

lunedì 20 maggio 2013

Detesto un senatore romano...

"Detesto un senatore romano" mi diceva "che si chiama Status Quo!" E mi diceva anche: "riempiti gli occhi di meraviglie, vivi come se dovessi cadere morto fra dieci secondi! Guarda il mondo: è più fantastico di qualunque sogno studiato e prodotto dalle più grandi fabbriche. Non chiedere garanzie, non chiedere, non chiedere sicurezza economica, un siffatto animale non è mai esistito; e se ci fosse, sarebbe imparentato col pesante bradipo che se ne sta attaccato alla rovescia al ramo di un albero per tutto il santo giorno, ogni giorno, passando l'intera vita a dormire. Al diavolo" diceva il nonno "squassa l'albero e fa che il pesante bradipo precipiti al suolo e batta per prima cosa il culo!".
Ray Bradbury, Fahrenheit 451