sabato 27 settembre 2014

Ed ecco che nel West subentra il panico...

Ed ecco che nel West subentra il panico, ora che i nomadi vanno moltiplicandosi sulla strada. I proprietari sono terrorizzati. Individui che non avevano mai provato la fame, ora vedono questa fame per la prima volta negli occhi degli affamati. Individui che non avevano mai desiderato nulla con vero ardore, ora vedono per la prima volta la rossa fiammata del furore che l'indigenza accende in fondo agli occhi dei mendichi. Ed ecco i frolli cittadini, e i fiacchi abitatori dei sobborghi, organizzarsi a difesa, e dinnanzi all'imperioso bisogno di rassicurare se medesimi persuadersi di essere buoni e chiamare cattivi gli invsasori; perchè quando si decide a prendere le armi per ammazzare il prossimo, è buona regola che l'uomo pensi così.
J. Steinbek. Furore

venerdì 26 settembre 2014

Una vita è generalmente qualcosa di confuso...

"Una vita è generalmente qualcosa di confuso. Non mi riferisco soltanto alla mia vita, ma anche a quelle che ci hanno circondato e ci circondano. Durante la prima guerra mondiale ero abbastanza grande per capire quello che succedeva. Mio padre leggeva regolarmente il giornale per sapere quanti dei suoi vecchi alunni erano stati uccisi nel corso della settimana. Poi abbiamo vissuto la seconda guerra mondiale. Credo che il senso del caos sia sia indelebilmente  impresso in noi. La rivoluzione, la guerriglia... Una sensazione di disordine, più che di fatalità. Non ci può essere logica nel massacro di migliaia e migliaia di esseri umani. E adesso, gli sconvolgimenti in America del sud, i colpi di Stato, il terrorismo: il mondo mi sembra molto caotico. Noi facciamo parte di questo mondo, vero? Siamo ammalati di questa vita. Nel cuore della confusione."
Graham Greene, Il tenero omicida

lunedì 22 settembre 2014

Come credi che Carlo V....

"Come credi che Carlo V sia riuscito a farsi eleggere Imperatore nel '19? Pagando. Ha comprato i Principi Elettori, qualcuno gli ha messo a disposizione una quantità di denaro maggiore di quella che aveva offerto Francesco di Francia. E la guerra contro i contadini? Qualcuno ha prestato ai principi tedeschi il denaro per equipaggiare le truppe che vi hanno sconfitti. E come pensi che Carlo V finanzi la sua guerra in Italia contro i francesi? e le spedizioni contro i pirati saraceni? E la campagna contro il Turco in Ungheria? Forse credi che i mercanti di qui abbiano a disposizione somme così grandi per armare le loro spedizioni commerciali? Neanche per sogno. Denaro, fiumi di denaro che viene prestato in cambio di una percentuale sugli utili. Così funziona amico mio.
 La domanda la sta aspettando da un pezzo:
 -chi possiede un simile patrimonio?
Guarda dritto davanti a noi, punta l'indice sull'edificio che ci sta di fronte e mormora:
- Le banche."
Luther Blissett, Q

venerdì 19 settembre 2014

C’è un solo caso di espressività.....

   
"C’è un solo caso di espressività -ma di espressività aberrante- nel linguaggio puramente comunicativo dell’industria: è il caso dello slogan. Lo slogan infatti deve essere espressivo, per impressionare e convincere. Ma la sua espressività è mostruosa perché diviene immediatamente stereotipa, e si fissa in una rigidità che è proprio il contrario dell’espressività, che è eternamente cangiante, si offre a un’interpretazione infinita.  

     La finta espressività dello slogan è così la punta massima della nuova lingua tecnica che sostituisce la lingua umanistica. Essa è il simbolo della vita linguistica del futuro, cioè di un mondo inespressivo, senza particolarismi e diversità di culture, perfettamente omologato e acculturato. Di un mondo che a noi, ultimi depositari di una visione molteplice, magmatica, religiosa e razionale della vita, appare come un mondo di morte."
Pier Paolo Pasolini, 17 maggio 1973, analisi linguistica di uno slogan (sul Corriere della Sera 
col titolo "il folle slogan dei jeans Jesus)

giovedì 18 settembre 2014

Noi pochi, noi felici, pochi...

"...noi pochi. Noi felici, pochi. Noi manipolo di fratelli: poiché chi oggi verserà il suo sangue con me sarà mio fratello, e per quanto umile la sua condizione, sarà da questo giorno elevata, e tanti gentiluomini ora a letto in patria si sentiranno maledetti per non essersi trovati oggi qui, e menomati nella loro virilità sentendo parlare chi ha combattuto con noi questo giorno di San Crispino!"
William Shakespeare, Enrivo V, Atto IV, scena III

mercoledì 17 settembre 2014

Questo è il mondo?

"Questo è il mondo? Questi
i diletti, l'amor, l'opre, gli eventi?
Onde cotanto ragionammo insieme?
Questa la sorte delle umane genti?"
Giacomo leopardi, A Silvia

martedì 16 settembre 2014

Rispondendo a un amico interventista...

"abbiamo visto che, al di fuori dei sentieri della santità integrale, il cristiano ha il dovere di resistere alla forza con la forza. Ciò che differenzia uno Stato di ispirazione cristiana è che, in ogni conflitto, esso cercherà dapprima di far prevalere le vie della carità, esaurirà prima tutti i mezzi che non siano mezzi di guerra. Ma può arrivare il momento in cui tali mezzi si rivelino definitivamente inefficaci. Allora, e allora soltanto, contornando la decisione con numerose garanzie e precisazioni, il cattolicesimo ammette la legittimità della violenza al servizio della giustizia.
Questo è il senso della dottrina tradizionale della guerra giusta. Nettamente parallela, nelle sue autorizzazioni come nei suoi divieti, alla dottrina dell'insurrezione giusta, essa non cade nelle contraddizioni in cui si ingarbugliano molte dottrine politiche, pacifiste o belliciste secondo gli uomini e secondo i casi. Non ho modo, qui, di esporla in tutte le sue sfumature. Ricorderò soltanto le rigorose condizioni che la tradizione teologica comune pone alla giustizia di una guerra. Questa deve anzitutto essere pubblica, dichiarata dall'autorità legittima e per quanto possibile in accordo con il popolo. In secondo luogo, deve avere una causa giusta e cioè la riparazione di una grave ingiustizia; inoltre, il motivo della guerra non deve essere solo giusto di per sé ma deve anche esserlo in proporzione ai rischi e ai mali che la guerra può causare. In terzo luogo, la guerra deve essere condotta con una retta intenzione, deve cioè essere intrapresa e portata avanti con l'unico scopo della pace, e di una pace giusta. Infine, la guerra è giustificata solo se risulta essere l'unico mezzo per riparare l'ingiustizia. Precisiamo che queste condizioni formano un tutto inscindibile; il venir meno di una sola di esse è sufficiente a tacciare la guerra di illegittimità."
Emmanuel Mounier, i cristiani e la pace

lunedì 15 settembre 2014

il mio povero cuore...

"il mio povero cuore
sbigottito
di non sapere."
Giuseppe Ungaretti, Perchè?

domenica 14 settembre 2014

Secondo me non bisogna distruggere un bel niente...

"secondo me non bisogna distruggere un bel niente, ma solo l'idea che l'uomo ha di Dio, ecco da dove si deve cominciare! Da questo, da questo si deve cominciare; oh, ciechi, che non capiscono nulla! Una volta che l'umanità, senza eccezione, avrà rinnegato Dio (e io credo che questo periodo si compirà, così come avviene per i periodi geologici) allora la precedente concezione del mondo crollerà di per sè, senza antropofagia, e soprattutto tutta l'etica precedente crollerà, e verrà tutto il nuovo. Gli uomini si uniranno per prendere dalla vita tutto ciò che essa può dare, ma lo faranno solo per avere la felicità e la gioia in questo mondo. L'uomo si esalterà d'uno spirito divino, dell'orgoglio titanico, e comparirà l'uomo-dio. Trionfando di continuo e illimitatamente sulla natura, grazie alla propria volontà e alla scienza, l'uomo in questo modo sentirà un piacere talmente elevato che esso sostituirà per lui tutte le precedenti speranze di beatitudini celesti. Ognuno saprà di essere completamente mortale, senza possibilità di resurrezione, e accetterà la morte con orgoglio e tranquillità, come un dio. Nel suo orgoglio egli capirà che non deve lamentarsi se la vita è un attimo, e amerà il proprio fratello senza bisogno di alcuna ricompensa. L'amore colmerà solamente quell'attimo della vita, ma la consapevolezza della sua fugacità basterà da sola a ravvivarne tanto la fiamma, quando invece tale fiammasi disperdeva prima nelle speranze di un amore ultraterreno e infinito... e così via di questo passo. Molto carino!"
F.M Dostoevskij, I fratelli Karamazov libro XVI; il diavolo. L'incubo di Ivan Fëdorovič

sabato 13 settembre 2014

Non restava ormai...

"Non restava ormai che quel cuore angosciato, avido di vita, ribelle all'ordine mondiale del mondo, che lo aveva accompagnato per quarant'anni e continuava a battere con la stessa forza contro il muro che lo separava dal segreto di ogni vita, con la volontà di andare più in là, di andare oltre, e di sapere, sapere prima di morire, sapere finalmente per essere, una sola volta, un solo secondo, ma per sempre."
Albert Camus, Il primo uomo

venerdì 12 settembre 2014

Oh! mi parea...

"Oh! mi parea,
Pur mi parea che ad altro io fossi nato,
Che ad esser capo di ladron; che il cielo
Su questa terra altro da far mi desse
Che, senza rischio e senza onor, guastarla."
Alessandro Manzoni, Adelchi III 1 74-79


giovedì 11 settembre 2014

Vedete: io credo...

"Vedete: io credo che quando gli statisti trascurano la loro personale coscienza per amore dei loro doveri pubblici, portano il Paese per la strada più breve al caos."
Robert Bolt, Un uomo per tutte le stagioni


mercoledì 10 settembre 2014

Quanto sia laudabile in uno principe...

"Quanto sia laudabile in uno principe mantenere la fede e vivere con integrità e non con astuzia, ciascuno lo intende: nondimanco si vede per esperienzia, ne' nostri tempi quelli principi avere fatto gran cose che della fede hanno tenuto poco conto, e che hanno saputo con l'astuzia aggirare e cervelli delli uomini; e alla fine hanno superato quelli che si sono fondati in su la lealtà."
Nicolò Machiavelli, Il Principe XVIII

martedì 9 settembre 2014

Il computer diceva...

"Il computer diceva "allarme giallo"; le grandi potenze cominciavano a mobilitare per la guerra. Il computer forniva un calcolo astronomico: una moneta veniva svalutata. Dio stesso ti perdonava i tuoi peccati; ma il computer ti svergognava con essi fino al giorno del giudizio... e a suo tempo avrebbe causato anche quest'ultimo... Così veniva alimentata la grande illusione: che l'uomo non potesse pretendere alcuna responsabilità perchè non poteva esercitarne nessuna; che dovesse essere sottomesso, perchè il suo destino era già deciso e stampato; e soltanto il computer poteva dominare le correnti cosmiche. Ma c'era una cosa che nessuno diceva, perchè tutti erano diligenti nel nasconderla: che i computer venivano istruiti dai tecnici umani, perfino, buoni, savi, stupi quanto tutti noi... e si limitavano soltanto a moltiplicarne gli errori, tramutandoli in una folle matematica, al di là della quale non esisteva possibilità di appello..."
Morris West, L'arlecchino

lunedì 8 settembre 2014

Perchè infatti...

"Perchè infatti dovrai vedere,
quando nulla per me sarebbe dolce vedere?
Sofocle, Edipo Re

domenica 7 settembre 2014

La filosofia...

"La filosofia è per me un tedio, la teologia mi opprime, le parole senza amore non riesco a capirle, i ragionamenti dei dotti mi sembrano un pozzo tenebroso e l'orgoglio dell'uomo mi fa vomito."
Léon Bloy, Lettere a Jeanne Molbeck

sabato 6 settembre 2014

Giudicherai te stesso...

"Giudicherai te stesso", gli rispose il re. "è la cosa più difficile. E' molto più difficile giudicare se stessi che gli altri. Se riesci a giudicare bene è segno che sei veramente un saggio."
Antoine De Saint-Exupèry, Il piccolo principe 

venerdì 5 settembre 2014

In tempi tristi...

"In tempi tristi d'anarchia e di sangue,
trovare amici è dolce e cara cosa.
Se è triste il cuore, trovi chi t'ascolta."
Antonio De Petro, Fuor della vita è il termine

giovedì 4 settembre 2014

ogni riferimento al presidente del consiglio è puramente voluto

Fiorenza mia, ben puoi esser contenta
di questa digression che non ti tocca,
mercé del popol tuo che si argomenta.
      Molti han giustizia in cuore, e tardi scocca
per non venir sanza consiglio a l'arco;
ma il popol tuo l'ha in sommo de la bocca.
      Molti rifiutan lo comune incarco;
ma il popol tuo solicito risponde
sanza chiamare, e grida: «I' mi sobbarco!».
      Or ti fa lieta, ché tu hai ben onde:
tu ricca, tu con pace, e tu con senno!
S'io dico 'l ver, l'effetto nol nasconde.
      Atene e Lacedemona, che fenno
l'antiche leggi e furon sì civili,
fecero al viver bene un picciol cenno
      verso di te, che fai tanto sottili
provedimenti, ch'a mezzo novembre
non giugne quel che tu d'ottobre fili.
      Quante volte, del tempo che rimembre,
legge, moneta, officio e costume
hai tu mutato e rinovate membre!
      E se ben ti ricordi e vedi lume,
vedrai te somigliante a quella inferma
che non può trovar posa in su le piume,
      ma con dar volta suo dolore scherma.

Dante Alighieri, Purgatorio VI, 127-151