venerdì 26 dicembre 2014

Razze, classi, cittadinanze, sono balle...

"<<Razze, classi, cittadinanze, sono balle: spettacoli d'illusionismo montati dal Potere. È il potere che ha bisogno della Colonna Infame: "quello è ebreo, è negro, è operaio, è schiavo... è diverso... quello è il Nemico!" Tutti trucchi, per coprire il vero nemico, che è lui, il Potere! È lui, la pestilensia che stravolge il mondo nel delirio... Si nasce ebrei per caso, e negri, e bianchi per caso... >> (qua gli parve d'un tratto di ritrovare il filo)  <<ma non si nasce creature umane per caso! >>, annunciò, con un sorrisetto ispirato, quasi di gratitudine."
Elsa Morante, La Storia

mercoledì 24 dicembre 2014

Buon Natale!

"E perchè andar seguendo le ombre se hai visto già la sostanza? Chi vuol vedere le stelle, spenga i lumi."
Antonio De Petro, Dies irae

lunedì 15 dicembre 2014

La fede non è una bandiera...

"La fede non è una bandiera da portarsi in gloria ma una candela accesa che si porta in mano tra pioggia e vento in una notte d'inverno. I credenti non devono sentirsi come un esercito di soldati che cammina in trionfo e trae orgoglio e forza dal fatto di formare una schiera numerosa e unita. A Dio non piace di essere amato come gli eserciti amano la vittoria"
 Natalia Ginzburg, Mai devi domandarmi

domenica 14 dicembre 2014

Eppure, il cuore vorrebbe almeno...

"Eppure, il cuore vorrebbe almeno pronunciare una parola che dia speranza. Vorrebbe sapere che, ancora, tutto potrebbe accadere."
Antonio De Petro, L'imbroglio

venerdì 12 dicembre 2014

Giorno di sciopero

“Ma ora per queste anime segnate
dal crepuscolo, per questo bivacco
di intimiditi passeggeri,
d’improvviso ogni interna luce, ogni atto
di coscienza, sembra cosa di ieri.
Nemico è oggi a questa donna che culla
la sua creatura, a questi neri

contadini che non ne sanno nulla,
chi muore perché sia salva
in altre madri, in altre creature,

la loro libertà. Chi muore perché arda
in altri servi, in altri contadini,
la loro sete anche se bastarda

di giustizia, gli è nemico.
Gli è nemico chi straccia la bandiera
ormai rossa di assassinî,

e gli è nemico chi, fedele,
dai bianchi assassini la difende.
Gli è nemico il padrone che spera

la loro resa, e il compagno che pretende
che lottino in una fede che ormai è negazione
della fede. Gli è nemico chi rende

grazie a Dio per la reazione
del vecchio popolo, e gli è nemico
chi perdona il sangue in nome

del nuovo popolo. Restituito
è cosi, in un giorno di sangue,
il mondo a un tempo che pareva finito:

la luce che piove su queste anime
è quella, ancora, del vecchio meridione,
l’anima di questa terra è il vecchio fango.

Se misuri nel mondo, in cuore, la delusione
senti ormai che essa non conduce
a nuova aridità, ma a vecchia passione.

E ti perdi allora in questa luce
che rade, con la pioggia, d’improvviso
zolle di salvia rossa, case sudice.

Pier Paolo Pasolini, la terra di lavoro

martedì 9 dicembre 2014

Il silenzio, in realtà, era parlante!

"Il silenzio, finito l'intervallo della canzonetta, s'era ingrandito a una misura fantastica, tale che non solo gli orecchi, ma il corpo intero lo ascoltava. E Useppe, nell'ascoltarlo, ebbe una sorpresa che forse avrebbe spaventato un uomo adulto, soggetto a un codice mentale della natura. Ma il suo piccolo organismo, invece, la ricevette come un fenomeno naturale, anche se mai prima scoperto fino a oggi.
Il silenzio, in realtà, era parlante! Anzi, era fatto di voci, le quali da principio arrivarono piuttosto confuse, mescolandosi col tremolio dei colori e delle ombre, fino a che poi la doppia sensazione diventò una sola: e allora s'intese che quelle luci tremanti, pure loro, in realtà, erano tutte voci del silenzio. Era proprio il silenzio, e non altro, che faceva tremare lo spazio, serpeggiando a radice più in fondo del centro infocato della terra, e montando in una tempesta enorme oltre il sereno. Il sereno restava sereno, anzi più abbagliante, e la tempesta era una moltitudine cantante una sola nota (o forse un solo accordo di tre note) uguale a un urlo! Però dentro ci si distinguevano che sa come, una per una, tutte le voci e le frasi e i discorsi, e a migliaia di migliaia: e le canzonette, e i belati, e il mare, e le sirene d'allarme, e gli spari, e le tossi, e i motori, e i convogli per Auschwitz, e i grilli, e le bombe dirompenti, e il grugnito minimo dell'animaluccio senza coda... e «che me lo dài, un bacetto, a' Usè?...»"
Elsa Morante, La Storia

mercoledì 3 dicembre 2014

Una voce sommessa legge qualcosa...

Una voce sommessa legge qualcosa, tagliente e fredda.
Calmati, fratello, presto è finita
Presto, presto!.
Ti sento camminare con passi coraggiosi e fieri.
Tu non vedi più l’istante
Vedi tempi futuri.
Con te fratello, vado in quel luogo
E ascolto la tua ultima parola:
“Quando il sole mi sarà scomparso
Vivi tu per me, fratello!”.
Lungo disteso sul mio pancale
Fisso la parete grigia.
C’è fuori una mattina estiva
Che gridando gioia alla campagna
Non è ancora mia.
Fratelli, finchè dopo la lunga notte
Non spunti il nostro giorno
Noi resistiamo!
Dietrich Bonhoffer. Voci notturne in Tegel

martedì 2 dicembre 2014

L'eternità è innamorata...

"L'Eternità è innamorata delle opere del tempo."
William Blake, Il matrimonio del Cielo e dell'Inferno 2 

martedì 25 novembre 2014

dopo il voto in Emilia

"E se credente ora
che tutto sia come prima
perché avete votato ancora
la sicurezza, la disciplina,
convinti di allontanare
la paura di cambiare
verremo ancora alle vostre porte
e grideremo ancora più forte
per quanto voi vi crediate assolti
siete per sempre coinvolti..."
Fabrizio De Andrè, Canzone del Maggio

mercoledì 19 novembre 2014

Ora tutti capivano quale disperato groviglio fosse la vita...

"Ora tutti capivano quale disperato groviglio fosse la vita, e come essa fosse così immensa da non concedere pace ad alcuno, non al più felice, non al più ricco: la vita per l'uomo era senza basi, senza un terreno saldo, senza verità. Ora capivano come fosse avvilente vivere come vivevano, senza sapere, senza realmente credere. Capivano a quale disperata solitudine fosse condannato ognuno, in mezzo all'impenetrabile oscurità. E capivano che a ciò bisognava metter fine, che dovevano partire in cerca di qualcosa d'altro, di qualcosa che valesse per tutti."  
Par Lagerkvist, Il sorriso eterno

martedì 18 novembre 2014

je suis le centre de chaque devoir

"je suis le centre de chaque devoir et les autres ont tous les droits. Je suis l'endroit où tout devoir envers l'autre doit s'exprimer, mais l'autre, il a tous le devoirs"
Vladimir Jankélévitch, Le je-ne-sais-quoi et le Presque rien 

mercoledì 12 novembre 2014

Come le notizie viaggino per la città...

“Come le notizie viaggino per le città è un mistero non facile da chiarire..(..)La notizia rimescolò qualcosa di infinitamente nero e malvagio nel cuore della città; e il distillato nero era come lo scorpione, o come la fame all’odore del cibo, o come la solitudine quando l’amore è impossibile. Le ghiandole velenifere della città cominciarono a secernere veleno, e la città ne fu gonfia e turgida”. 
John Steinbeck, La perla

mercoledì 5 novembre 2014

State contenti...

"state contenti, umana gente, al quia;
ché, se possuto aveste veder tutto,
mestier non era parturir Maria"
Dante Alighieri, Purgatorio III 36-39

domenica 2 novembre 2014

Ciò che le radici della vite...

"Ciò che le radici della vite e degli alberi fruttiferi producono deve andar distrutto per consentire ai prezzi di mantenersi alti; e questa è la cosa più triste e più amara di tutte. Vagoni di arance rovesciate negli immondezzai. La gente accorre da grandi distanze per raccoglierle, ma è proibito. Se le si permette di prenderle gratis negli immondezzai, come sperare che la pagherebbe venti cents la dozzina? E i pompieri annaffiano le arance col petrolio, e inviperiti dal rimorso di tanto delitto inviperiscono contro il povero che viene a cogliere i frutti negli immondezzai. Un milione di individui affamati, bisognosi di frutta, e le montagne d'oro spruzzate di petrolio.
E l'odore della marcia appesta il paese. Si brucia il caffè per fornire combustibile ai piroscafi. Si brucia il granoturco per riscaldamento. Si gettano le patate nel fiume, e si mettono le guardie per impedire ai poveri di ripescarle. Si sgozzano i maiali e li si sotterrano e si lascia che il putridume delle loro carni avveleni il suolo. 
Questi sono delitti che trascendono ogni denuncia. Queste sono tragedie cui il pianto non può rendere testimonianza; è un fallimento che annulla le più belle conquiste dell'umanità. La terra è ferace, gli alberi stanno ritti e sani in fila, i tronchi sono robusti, la frutta matura. Ma i bimbi muoiono di pellagra perchè da un'arancia il coltivatore non può trarre profitto; e il coroner scrive sull'atto di more "morto per denutrizione" perchè conviene lasciar marcire la frutta.
I poveri accorrono con le reti per pescare le patate nel fiume, e le guardie li respingono; accorrono nei loro veicoli sgangherati per cogliere le arance, e le trovano imbevute di petrolio. E restano lì, a veder scorrere le patate nel fiume, a sentire gli strilli dei maiali sgozzati nei fossi e sepolti sotto la calce, a osservare le montagne d'oro liquefarsi in putrida broda. E gli occhi dei poveri riflettono, con la tristezza della sconfitta, un crescente furore. Nei cuori degli uomini maturano i frutti del furore e s'avvicina l'epoca della vendemmia."
John Steinbeck, Furore

martedì 28 ottobre 2014

Mi si erano bruciate le valvole...

"Mi si erano bruciate le valvole. Afflitto, mi ritenevo perduto. Pregai che Dio mi aiutasse. E Dio mi mandò l'Elettricista. E l'Elettricista riparò le valvole."
Andrej Sinjavkij, Pensieri improvvisi

lunedì 27 ottobre 2014

L'amore e la precipitazione non vanno d'accordo...

"L'amore e la precipitazione non vanno d'accordo, Mañara. E' dalla pazienza che si misura l'amore. Un passo uguale e sicuro: è questa l'andatura dell'amore, che cammini fra due siepi di gelsomino, al braccio di una fanciulla, o da solo tra due file di tombe. Pazienza. Non siete venuto qui, signore, per essere torturato. La vita è lunga qui. Occorre un' infanzia e un'educazione, una giovinezza e un insegnamento, una maturità curiosa del giusto peso delle cose e una lenta vecchiaia innamorata della tomba. Con quale prudenza dobbiamo dunque muoverci!"
Oscar Vladislas  de Milosz, Miguel Mañara

giovedì 23 ottobre 2014

E le banche e le società si scavano...

"E le banche e le società si scavano la fossa con le proprie mani, ma non lo sanno. I campi sono fecondi, e sulle strade circola l'umanità affamata. I granai sono pieni, e i bimbi dei poveri crescono rachitici e pieni di pustole. Le grandi società non sanno che la linea di demarcazione tra fame e furore è sottile come un capello. E il denaro che potrebbe andare in salari va in gas, in esplosivi, in fucili, in spie, in polizie e in liste nere."
John Steinbeck, Furore

martedì 21 ottobre 2014

Nessuno ci ha offerto un lavoro...

Nessuno ci ha offerto un lavoro
con le mani in tasca
e il viso basso
stiamo in piedi all'aperto
e tremiamo nelle stanze senza fuoco.
Solo il vento ci muove
sui campi vuoti, incolti
dove l'aratro è inerte, messo di traverso
al solco: In questa terra
ci sarà una sigaretta per due uomini,
per due donne soltanto mezza pinta
di birra amara. In questa terra
nessuno ci ha offerto un lavoro.
La nostra vita non è ben accetta, la nostra morte
non è citata dal "Times".
T.S. Eliot voci dei disoccupati- Cori da La Rocca- 

sabato 18 ottobre 2014

Nell'amore, i si si succedono ai si

"Nell'amore, i si succedono ai , all'infinito. E, se non fosse così, non esisterebbe neppure la fede, che è la cosa più ragionevolmente normale che ci sia al mondo. E' fatta così: di  dietro a , per meraviglia, per attrazione, per ragione: per amore.
E' un mare in cui nàvighi. Non è una dimostrazione filosofica! E, mentre stai navigando, ti vien poi la paura di affogarci. E ti domandi, coi brividi per il futuro:  E se annegassi?. Se ami davvero, quando ti fai questa domanda sei già annegato.
Si chiama affidarsi per sempre. Amarsi per sempre. E' la passione, secondo me. Ogni altra cosa che si intenda per passione è solo una roba da bestie."
Antonio De Petro, Fuor della vita è il termine

venerdì 17 ottobre 2014

Certo, nella mia giovinezza, ho cercato...

"Certo, nella mia giovinezza, ho cercato anch'io, proprio come voi, la miserevole gioia, l'inquieta straniera che vi dona la sua vita e non vi dice il suo nome. Ma in me nacque presto il desiderio di inseguire ciò che voi non conoscerete mai: l'amore immenso, tenebroso e dolce. Più di una volta credetti di averlo afferrato: e non era che un fantasma di fiamma. L'abbracciavo, gli giuravo eterna tenerezza, esso mi bruciava le labbra e mi copriva il capo con la mia stessa cenere, e, quando riaprivo gli occhi, c'era il giorno orrendo della solitudine, il lungo, così lungo giorno della solitudine, con un povero cuore tra le mani, un povero, povero dolce cuore leggero come il passerotto d'inverno.
Oscar Vladislas  de Milosz, Miguel Mañara

giovedì 16 ottobre 2014

Ma la cosa grande...

"Ma la cosa grande, gloriosa, lucente era questa, disse Gaston: piazzarsi saldamente sul significato giusto del mondo e proclamarlo senza paura. Infatti quel che contava era quel che accadeva al di là della televisione e degli aeroplani a reazione, e questo era invisibile: tale era la regola."
 Bruce Marshall, A ogni uomo un soldo

mercoledì 15 ottobre 2014

Parlo molto di più...

"Parlo molto di più di quanto dovrei. E' perchè sono stato così maledettamente solo per troppo tempo."
Graham Greene, L'uomo dai molti nomi

martedì 14 ottobre 2014

La banca è qualcosa di diverso da un essere umano....

"La banca è qualcosa di diverso da un essere umano. Capita che chiunque faccia parte di una banca non approvi l'operato della banca, eppure la banca lo fa lo stesso. Vi ripeto che la banca è qualcosa in più di un essere umano. E' il mostro. L'hanno fatta gli uomini, questo si, ma gli uomini non la possono tenere sotto controllo."
John Steinbeck, Furore

lunedì 13 ottobre 2014

Non so cosa potrei augurarmi di più...

"Non so cosa potrei augurarmi di più di questa continua presenza di me stesso a me stesso. Non è di essere felice che ora mi auguro, ma soltanto di essere cosciente. Ci si crede distaccati dal mondo, ma basta che un ulivo svetti nella polvere dorata, bastano certe spiagge abbaglianti nel sole del mattino per sentire sciogliersi in sé questa resistenza. E' proprio questo che mi accade. Prendo coscienza delle potenzialità di cui sono responsabile. Ogni minuto della vita ha in sé un valore miracoloso e un volto eternamente giovane."
Albert Camus, Taccuini 1935-1942

domenica 12 ottobre 2014

Fra poco altre cose...

"Fra poco altre cose, e gli uomini, torneranno ad afferrarmi. Ma lasciatemi ritagliare questo minuto dalla stoffa del tempo, come altri lascerebbero un fiore tra le pagine per racchiudervi una passeggiata in cui li ha sfiorati l'amore. Anch'io passeggio, ma è un dio colui che mi accarezza. La vita è breve e perdere il proprio tempo è peccato. Io il mio tempo lo perdo continuamente, e gli altri mi credono estremamente attivo. Oggi, però, è una sosta, e il mio cuore muove incontro a se stesso."
Albert Camus, Taccuini 1935-1942

sabato 11 ottobre 2014

La nostra parola iniziale...

La nostra parola iniziale si chiama bellezza. La bellezza è l’ultima parola che l’intelletto pensante può osare di pronunciare, perché essa non fa altro che incoronare, quale aureola di splendore inafferrabile, il duplice astro del vero e del bene e il loro indissolubile rapporto.
H. U. von Balthasar, Gloria

venerdì 10 ottobre 2014

Il più gran delitto...

"Il più gran delitto commesso dal secolarismo contro l'umanità, disse Gaston, era quello di averla defraudata d'un degno motivo per le sue fatiche."
Bruce Marschall, A ogni uomo un soldo

giovedì 9 ottobre 2014

È più facile...

"E' più facile, sempre, seguire una filosofia più bassa che una più alta"
Bruce Marschall, A ogni uomo un soldo

mercoledì 8 ottobre 2014

I ricchi hanno paura...

"I ricchi hanno paura di ammazzare da sé, e allora delegano la fame e il freddo. E non lo fanno per ragioni elementari: lo fanno perchè vogliono seguitare a divertirsi con le donne a Biarritz e a bere cocktail a Saint-Mortiz. Ed è per questo che tu ed io siamo stati feriti nell'ultima guerra: perchè i ricchi di Francia, d'Inghilterra e d'America, invece che quelli di Germania, possano continuare a fumare i loro grossi sigari e ad avere le donne più belle."
Bruce Marshall, A ogni uomo un soldo

martedì 7 ottobre 2014

Tocca a noi far...

"Tocca a noi far quello che gli uomini politici  certamente non sapranno fare. Ho l'impressione che, da tutte le parti, la gente stia aspettando una parola: se non diciamo noi quella giusta, qualcun altro dirà quella falsa."
Bruce Marshall, A ogni uomo un soldo

lunedì 6 ottobre 2014

Voleva raccontargli di quella volta...

"Voleva raccontargli di quella volta che aveva piovuto per quattro giorni di seguito, che tedeschi e francesi s'erano trovati a morire insieme nella stessa melma. Voleva raccontargli di quella volta che all'uomo ritto accanto a lui in trincea una granata aveva portato via la testa dalle spalle. Voleva raccontargli come tanti uomini che non credevano all'esistenza di una vita dopo la morte fossero caritatevoli nell'avversità."
Bruce Marshall, A ogni uomo un soldo

sabato 4 ottobre 2014

A ripensarci, le sento belle...

"A ripensarci, le sento belle. Se leggo quei giorni, soltanto, capisco com'ero a terra. Nel ricordo si godono specialmente i periodi che, a viverli, parevano intollerabili. Niente va perduto. Il disagio, il disgusto, l'angoscia acquistano ricchezza nel ricordo. la vita è più grande e piena di quanto sappiamo."
Cesare Pavese, Il mestiere di vivere

venerdì 3 ottobre 2014

Se poi vi dicessi che il più gran bene...

"Se poi vi dicessi che il più gran bene, per un uomo,  sta nell'indagare continuamente sulla virtù e sulle altre questioni di cui mi avete sentito discutere, quando sottoponevo ad esame me stesso e gli altri, se vi dicessi che la vita non è degna di essere vissuta, senza questa indagine, voi mi credereste ancor meno."
Platone, Apologia di Socrate

giovedì 2 ottobre 2014

Dopo la rivolta...

"Dopo la rivolta del 17 giugno
il segretario dell'Unione degli scrittori
fece distribuire nella Stalinallee dei volantini
sui quali si poteva leggere che il popolo
si era giocato la fiducia del governo
e la poteva riconquistare soltanto
raddoppiando il lavoro. Non sarebbe
più semplice, allora, che il governo
sciogliesse il popolo e
ne eleggesse un altro?"
Bertolt Brecht, La soluzione


sabato 27 settembre 2014

Ed ecco che nel West subentra il panico...

Ed ecco che nel West subentra il panico, ora che i nomadi vanno moltiplicandosi sulla strada. I proprietari sono terrorizzati. Individui che non avevano mai provato la fame, ora vedono questa fame per la prima volta negli occhi degli affamati. Individui che non avevano mai desiderato nulla con vero ardore, ora vedono per la prima volta la rossa fiammata del furore che l'indigenza accende in fondo agli occhi dei mendichi. Ed ecco i frolli cittadini, e i fiacchi abitatori dei sobborghi, organizzarsi a difesa, e dinnanzi all'imperioso bisogno di rassicurare se medesimi persuadersi di essere buoni e chiamare cattivi gli invsasori; perchè quando si decide a prendere le armi per ammazzare il prossimo, è buona regola che l'uomo pensi così.
J. Steinbek. Furore

venerdì 26 settembre 2014

Una vita è generalmente qualcosa di confuso...

"Una vita è generalmente qualcosa di confuso. Non mi riferisco soltanto alla mia vita, ma anche a quelle che ci hanno circondato e ci circondano. Durante la prima guerra mondiale ero abbastanza grande per capire quello che succedeva. Mio padre leggeva regolarmente il giornale per sapere quanti dei suoi vecchi alunni erano stati uccisi nel corso della settimana. Poi abbiamo vissuto la seconda guerra mondiale. Credo che il senso del caos sia sia indelebilmente  impresso in noi. La rivoluzione, la guerriglia... Una sensazione di disordine, più che di fatalità. Non ci può essere logica nel massacro di migliaia e migliaia di esseri umani. E adesso, gli sconvolgimenti in America del sud, i colpi di Stato, il terrorismo: il mondo mi sembra molto caotico. Noi facciamo parte di questo mondo, vero? Siamo ammalati di questa vita. Nel cuore della confusione."
Graham Greene, Il tenero omicida

lunedì 22 settembre 2014

Come credi che Carlo V....

"Come credi che Carlo V sia riuscito a farsi eleggere Imperatore nel '19? Pagando. Ha comprato i Principi Elettori, qualcuno gli ha messo a disposizione una quantità di denaro maggiore di quella che aveva offerto Francesco di Francia. E la guerra contro i contadini? Qualcuno ha prestato ai principi tedeschi il denaro per equipaggiare le truppe che vi hanno sconfitti. E come pensi che Carlo V finanzi la sua guerra in Italia contro i francesi? e le spedizioni contro i pirati saraceni? E la campagna contro il Turco in Ungheria? Forse credi che i mercanti di qui abbiano a disposizione somme così grandi per armare le loro spedizioni commerciali? Neanche per sogno. Denaro, fiumi di denaro che viene prestato in cambio di una percentuale sugli utili. Così funziona amico mio.
 La domanda la sta aspettando da un pezzo:
 -chi possiede un simile patrimonio?
Guarda dritto davanti a noi, punta l'indice sull'edificio che ci sta di fronte e mormora:
- Le banche."
Luther Blissett, Q

venerdì 19 settembre 2014

C’è un solo caso di espressività.....

   
"C’è un solo caso di espressività -ma di espressività aberrante- nel linguaggio puramente comunicativo dell’industria: è il caso dello slogan. Lo slogan infatti deve essere espressivo, per impressionare e convincere. Ma la sua espressività è mostruosa perché diviene immediatamente stereotipa, e si fissa in una rigidità che è proprio il contrario dell’espressività, che è eternamente cangiante, si offre a un’interpretazione infinita.  

     La finta espressività dello slogan è così la punta massima della nuova lingua tecnica che sostituisce la lingua umanistica. Essa è il simbolo della vita linguistica del futuro, cioè di un mondo inespressivo, senza particolarismi e diversità di culture, perfettamente omologato e acculturato. Di un mondo che a noi, ultimi depositari di una visione molteplice, magmatica, religiosa e razionale della vita, appare come un mondo di morte."
Pier Paolo Pasolini, 17 maggio 1973, analisi linguistica di uno slogan (sul Corriere della Sera 
col titolo "il folle slogan dei jeans Jesus)

giovedì 18 settembre 2014

Noi pochi, noi felici, pochi...

"...noi pochi. Noi felici, pochi. Noi manipolo di fratelli: poiché chi oggi verserà il suo sangue con me sarà mio fratello, e per quanto umile la sua condizione, sarà da questo giorno elevata, e tanti gentiluomini ora a letto in patria si sentiranno maledetti per non essersi trovati oggi qui, e menomati nella loro virilità sentendo parlare chi ha combattuto con noi questo giorno di San Crispino!"
William Shakespeare, Enrivo V, Atto IV, scena III

mercoledì 17 settembre 2014

Questo è il mondo?

"Questo è il mondo? Questi
i diletti, l'amor, l'opre, gli eventi?
Onde cotanto ragionammo insieme?
Questa la sorte delle umane genti?"
Giacomo leopardi, A Silvia

martedì 16 settembre 2014

Rispondendo a un amico interventista...

"abbiamo visto che, al di fuori dei sentieri della santità integrale, il cristiano ha il dovere di resistere alla forza con la forza. Ciò che differenzia uno Stato di ispirazione cristiana è che, in ogni conflitto, esso cercherà dapprima di far prevalere le vie della carità, esaurirà prima tutti i mezzi che non siano mezzi di guerra. Ma può arrivare il momento in cui tali mezzi si rivelino definitivamente inefficaci. Allora, e allora soltanto, contornando la decisione con numerose garanzie e precisazioni, il cattolicesimo ammette la legittimità della violenza al servizio della giustizia.
Questo è il senso della dottrina tradizionale della guerra giusta. Nettamente parallela, nelle sue autorizzazioni come nei suoi divieti, alla dottrina dell'insurrezione giusta, essa non cade nelle contraddizioni in cui si ingarbugliano molte dottrine politiche, pacifiste o belliciste secondo gli uomini e secondo i casi. Non ho modo, qui, di esporla in tutte le sue sfumature. Ricorderò soltanto le rigorose condizioni che la tradizione teologica comune pone alla giustizia di una guerra. Questa deve anzitutto essere pubblica, dichiarata dall'autorità legittima e per quanto possibile in accordo con il popolo. In secondo luogo, deve avere una causa giusta e cioè la riparazione di una grave ingiustizia; inoltre, il motivo della guerra non deve essere solo giusto di per sé ma deve anche esserlo in proporzione ai rischi e ai mali che la guerra può causare. In terzo luogo, la guerra deve essere condotta con una retta intenzione, deve cioè essere intrapresa e portata avanti con l'unico scopo della pace, e di una pace giusta. Infine, la guerra è giustificata solo se risulta essere l'unico mezzo per riparare l'ingiustizia. Precisiamo che queste condizioni formano un tutto inscindibile; il venir meno di una sola di esse è sufficiente a tacciare la guerra di illegittimità."
Emmanuel Mounier, i cristiani e la pace

lunedì 15 settembre 2014

il mio povero cuore...

"il mio povero cuore
sbigottito
di non sapere."
Giuseppe Ungaretti, Perchè?

domenica 14 settembre 2014

Secondo me non bisogna distruggere un bel niente...

"secondo me non bisogna distruggere un bel niente, ma solo l'idea che l'uomo ha di Dio, ecco da dove si deve cominciare! Da questo, da questo si deve cominciare; oh, ciechi, che non capiscono nulla! Una volta che l'umanità, senza eccezione, avrà rinnegato Dio (e io credo che questo periodo si compirà, così come avviene per i periodi geologici) allora la precedente concezione del mondo crollerà di per sè, senza antropofagia, e soprattutto tutta l'etica precedente crollerà, e verrà tutto il nuovo. Gli uomini si uniranno per prendere dalla vita tutto ciò che essa può dare, ma lo faranno solo per avere la felicità e la gioia in questo mondo. L'uomo si esalterà d'uno spirito divino, dell'orgoglio titanico, e comparirà l'uomo-dio. Trionfando di continuo e illimitatamente sulla natura, grazie alla propria volontà e alla scienza, l'uomo in questo modo sentirà un piacere talmente elevato che esso sostituirà per lui tutte le precedenti speranze di beatitudini celesti. Ognuno saprà di essere completamente mortale, senza possibilità di resurrezione, e accetterà la morte con orgoglio e tranquillità, come un dio. Nel suo orgoglio egli capirà che non deve lamentarsi se la vita è un attimo, e amerà il proprio fratello senza bisogno di alcuna ricompensa. L'amore colmerà solamente quell'attimo della vita, ma la consapevolezza della sua fugacità basterà da sola a ravvivarne tanto la fiamma, quando invece tale fiammasi disperdeva prima nelle speranze di un amore ultraterreno e infinito... e così via di questo passo. Molto carino!"
F.M Dostoevskij, I fratelli Karamazov libro XVI; il diavolo. L'incubo di Ivan Fëdorovič

sabato 13 settembre 2014

Non restava ormai...

"Non restava ormai che quel cuore angosciato, avido di vita, ribelle all'ordine mondiale del mondo, che lo aveva accompagnato per quarant'anni e continuava a battere con la stessa forza contro il muro che lo separava dal segreto di ogni vita, con la volontà di andare più in là, di andare oltre, e di sapere, sapere prima di morire, sapere finalmente per essere, una sola volta, un solo secondo, ma per sempre."
Albert Camus, Il primo uomo

venerdì 12 settembre 2014

Oh! mi parea...

"Oh! mi parea,
Pur mi parea che ad altro io fossi nato,
Che ad esser capo di ladron; che il cielo
Su questa terra altro da far mi desse
Che, senza rischio e senza onor, guastarla."
Alessandro Manzoni, Adelchi III 1 74-79


giovedì 11 settembre 2014

Vedete: io credo...

"Vedete: io credo che quando gli statisti trascurano la loro personale coscienza per amore dei loro doveri pubblici, portano il Paese per la strada più breve al caos."
Robert Bolt, Un uomo per tutte le stagioni


mercoledì 10 settembre 2014

Quanto sia laudabile in uno principe...

"Quanto sia laudabile in uno principe mantenere la fede e vivere con integrità e non con astuzia, ciascuno lo intende: nondimanco si vede per esperienzia, ne' nostri tempi quelli principi avere fatto gran cose che della fede hanno tenuto poco conto, e che hanno saputo con l'astuzia aggirare e cervelli delli uomini; e alla fine hanno superato quelli che si sono fondati in su la lealtà."
Nicolò Machiavelli, Il Principe XVIII

martedì 9 settembre 2014

Il computer diceva...

"Il computer diceva "allarme giallo"; le grandi potenze cominciavano a mobilitare per la guerra. Il computer forniva un calcolo astronomico: una moneta veniva svalutata. Dio stesso ti perdonava i tuoi peccati; ma il computer ti svergognava con essi fino al giorno del giudizio... e a suo tempo avrebbe causato anche quest'ultimo... Così veniva alimentata la grande illusione: che l'uomo non potesse pretendere alcuna responsabilità perchè non poteva esercitarne nessuna; che dovesse essere sottomesso, perchè il suo destino era già deciso e stampato; e soltanto il computer poteva dominare le correnti cosmiche. Ma c'era una cosa che nessuno diceva, perchè tutti erano diligenti nel nasconderla: che i computer venivano istruiti dai tecnici umani, perfino, buoni, savi, stupi quanto tutti noi... e si limitavano soltanto a moltiplicarne gli errori, tramutandoli in una folle matematica, al di là della quale non esisteva possibilità di appello..."
Morris West, L'arlecchino

lunedì 8 settembre 2014

Perchè infatti...

"Perchè infatti dovrai vedere,
quando nulla per me sarebbe dolce vedere?
Sofocle, Edipo Re

domenica 7 settembre 2014

La filosofia...

"La filosofia è per me un tedio, la teologia mi opprime, le parole senza amore non riesco a capirle, i ragionamenti dei dotti mi sembrano un pozzo tenebroso e l'orgoglio dell'uomo mi fa vomito."
Léon Bloy, Lettere a Jeanne Molbeck