martedì 14 aprile 2020

Cena (12)

SALMO
CINQUE

(Nel quale
il nostro Pasquale
imitando
la vecchia della caverna
che raccontò la fàvola di Eros e Psiche,
o, se preferite,
Clàudio Villa
- a great italian singer? –
che ti dà
la cosa più bella che ha,
ci narra
altre avventure,
etiam peccata.
Così voi
Potrete conòscere altri personaggi
Presentati sempre dal Chieffo.)

Beh, degli amici sì. Se uno è un amico, dev’esserlo fino in fondo. Io, un amico, lo inviterei a cena anche se avessi il portafoglio pieno di ragnatele e la casa esposta al vento dei creditori. Il Mozart è stato un po’ così per me.
Certi altri sì, m’han fottuto. Certi nobili amici è meglio perderli. Son come chi viene fraterno in casa a fregarti la donna. Infiltràti!
Non prendertela troppo, Pasquale. Verrà la morte e metterà tutto a posto.
Eh, sì. Purtroppo. La morte. “Siate maledette malvage tenebre dell’Orco, che ingoiate quanto c’è di bello”: è Catullo. Tradotto da Pasquale Chieffo all’istante. Ti ho creduto un amico, destino, quand’ero giovane. Bevi, Rosmunda!
Risposàrmi? Sei pazzo? Libero, ragazzo! Libero. Una vita dedicata a tutti quelli che incontri.
Antonio De Petro, Fuor della vita è il termine


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